Eccolo qua:
https://sdiario.com/il-castello-del-ritorno-di-giuseppe-demilio-pelagio-dafro-4/
Una parte di me/scrittore multiplo ha pubblicato un racconto.
Dopo averlo letto ho cercato di ripensare se e quando ho mai provato la sensazione di appartenenza ad un luogo.
E devo ammettere che questo, per me, non è mai accaduto con un luogo geografico.
Le radici pescano in una infanzia e adolescenza vissute seguendo i miei genitori che venivano trasferiti, a causa dei loro lavori, in giro per l'Italia spingendomi a non avere una fissa dimora e nemmeno una cerchia di amici di infanzia.
Non compatitemi, ho vissuto bene lo stesso.
Insomma, posso sentirmi a casa dovunque e in nessun luogo.
Tuttavia ci sono luoghi nascosti nei libri dove, dopo poche righe, sento di appartenere e poter riposare.
E tra tutti i libri c'è anche un fumetto.
Quello per il quale litigai a scuola con i compagni che lo disprezzavano perché, dicevano, era difficile, con troppe parole, disegni brutti e colori strani quali il rosa e l'arancione con una strana storia di marinai della prima guerra mondiale nelle isole del Pacifico.
Lo pubblicava il Corriere dei Piccoli e il suo titolo era: Una Ballata del Mare Salato.
Una cotta che non mi è mai passata.
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