giovedì 3 dicembre 2020

Dividere

 Stamattina bevendo il caffè, nel silenzio del primo mattino, è arrivato un pensiero che condividerò qui.

Questo virus è il virus della divisione.
Divide i sani dai malati, ed è scontato, ma li divide a volte per sempre, li isola e li separa senza mezze misure.
Divide chi ci crede da chi non ci crede (che poi, a mio modo di vedere, vuol dire da una parte quelli che vivono la vita reale e dall'altra un branco di mentecatti dei quali non si sentiva il bisogno).
Divide i responsabili che rispettano le regole per salvaguardare la propria salute e quella degli altri dagli irresponsabili.
Divide le persone comuni dalle Marchese e  Marchesi del Grillo (cioè quelli che forti di denaro, posizione sociale, influenza sui social ed altro vivono quotidianamente il principio “io so io e voi nun siete un cazzo”)
Divide chi si sforza di lavorare per il bene comune da chi invece resta solo attaccato alla propria Poltrona.
Divide i coraggiosi dai vigliacchi (specialmente tra i medici e il personale sanitario).
Divide ancora di più i ricchi (intesi anche come nazioni) dai più poveri.
E dimostra, in questo modo di aver vinto.
Fossimo in un romanzo di fantascienza, di quelli che oggi sarebbero definiti “Solarpunk” (ovvero con una visione ottimistica del futuro) l'intera umanità davanti ad una minaccia simile avrebbe appianato le divisioni, prendendosi cura gli uni degli altri non per obbligo ma perché siamo tutti esseri umani guidati da sentimenti di fratellanza, e il virus sarebbe stato sconfitto dalla collaborazione.
E invece no. 
Proprio no.
Peccato.