martedì 14 aprile 2020

Libertà


"Caso mai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!"
Avete riconosciuto la frase, vero? E' quella che Truman Burbank (interpretato da Jim Carrey) rivolge al pubblico uscendo dalla segregazione che non sapeva di vivere nel finale di The Truman Show.
E giù tutti ad applaudire, commuoversi, brindare...
Un po' come quando potremo uscire di casa tutti noi.
Finalmente saremo liberi!
Ma quanto sopravvalutiamo questa parola: Libertà?
Stiamo sperimentando una forte limitazione della nostra libertà di azione, ma quella di pensiero non dovrebbe limitarcela nessuno, anche se sono in tanti a provarci. E' molto più oppressivo lasciarsi incasellare, guidare, indirizzare mentalmente verso argomenti non essenziali, polemiche da salotto, falsi bisogni che dover rimanere chiusi in casa per altre tre settimane o giù di lì.
Non siamo liberi. Non possiamo fare tutto quello che ci va. Sono convinto che anche i detentori del potere economico e sociale hanno le loro limitazioni alla libertà, altrimenti i conflitti tra politiche estere, grandi compagnie economiche e finanziarie non ci sarebbero. Guardiamoci in faccia, non basterebbe nemmeno rimodellare l'intero mondo come piace a ciascuno di noi a per farci sentire davvero liberi, forse nemmeno l'immortalità (libertà dalla morte) ci appagherebbe.
Libertà è una parola, il significato ce lo mettiamo noi. Ed è un termine dal quale deriva anche l'aggettivo "liberista" che definisce l'attuale sistema economico e finanziario che fa girare il mondo e si è fatto bellamente fottere da un virus osservabile solo al microscopio. Non dimentichiamoci nemmeno, noi italiani, che nel 1994 è comparso sulla scena politica italiana il Polo delle Libertà, formato da alcuni dei partiti eredi del Fascismo che sta alla libertà come il mio fisico a prosciutto sta a quello di Brad Pitt. La libertà è una narrazione che vogliamo sentirci raccontare.
La segregazione finirà e usciremo barattando questa segregazione con quella che ci appaga illusoriamente nel suo falso senso di libertà. Torneremo a farci guidare lo sguardo e l'attenzione da chi lo sa fare, come gli spettatori di un illusionista. Saremo convinti di essere liberi come Truman, convinti che nessuno più attorno a noi reciti una parte.
Convinti della nostra illusione quotidiana nella quale ci sveglieremo ogni giorno bevendo un caffè.

Nessun commento:

Posta un commento