venerdì 12 giugno 2020

Sono scemo

Io sono un po' scemo.

E di sicuro questo mi impedisce di comprendere determinate strategie di governo in questo periodo del tutto fuori dall'ordinario.

Sento tanti proclami, promesse e impegni ma mi pare che nulla di concreto venga davvero fatto.

Così è stato per la chiusura, e così mi pare per la riapertura.

Ma forse ho anche una percezione sbagliata dell'Italia.

Pensavo fosse una nazione che si preoccupa di dare dignità ai cittadini attraverso un lavoro ben remunerato, una buona scuola, una sanità efficiente, e, magari, un equo sistema fiscale.

Invece abito nel Paese dei Balocchi.

Non ci interessa della scuola, non vogliamo occuparci del lavoro!

Occupiamoci invece delle spiagge, delle discoteche, dei cinema, dei concerti e del calcio!

Non è che forse, mi chiedo, è meglio per noi occupare la mente su argomenti meno gravosi perché altrimenti potremmo sospettare che i nostri politici sono saliti già a bordo delle scialuppe mentre il Titanic si dirige contro l'Iceberg?

Mah! Che volete farci? Io sono scemo.

E da scemo mi piacerebbe far passare una proposta di legge scema.

Visto che stadi, cinema, teatri e discoteche riapriranno prima della scuola (quindi saranno ritenuti sicuri nella loro modalità di apertura) e che tutte queste attività funzionano prevalentemente di sera al mattino potremmo usarle per fare lezione ai ragazzi che non sanno ancora dove e come rientrare a scuola.

Vedo bene gli asili allo stadio

Elementari e medie in teatro.

I cinema verrebbero dedicati alle superiori che potrebbero sfruttare un nuovo modo di fare lezione online.

E per gli universitari, ovviamente, la discoteca è perfetta: finisci di studiare, mangi un panino e poi di liscio con l'afterhour.

Mi faccio un caffè, un caffè scemo.

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