Un giorno, un veliero proveniente da Palermo, scaricava arance, (in dialetto napoletano purtualle) nel porto di Napoli. Si ruppe una cassa e le arance caddero a mare. Le acque del porto erano, in quella zona, particolarmente sporche per una fogna che, poco distante, scaricava i suoi detriti. Le arance, quindi, si trovarono a galleggiare insieme ad un certo numero di residui fecali di forma oblunga. Uno di questi, inorgoglito, levo’ il capo e disse ai colleghi: “Guagliu’, simmo tutte purtualle!” (Ovvero : “Ragazzi, siamo tutti arance!”)
Che è come dire che siamo tutti uguali.
Che è come dire che tutti possono farsi eleggere e governare la Repubblica.
E invece sarebbe ora di separare le arance dagli escrementi, ma temo che ormai non riusciamo più a distinguerli.
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