Ho cercato di trovare un luogo che mi attirasse più di tutti gli altri ma non ci sono riuscito.
E così l'ho stupita con la mia risposta "Mah, non mi viene in mente nessuna meta."
Cos'è successo? Sono così spaventato da non voler andare in giro per il mondo? Sono così pessimista che prevedo una chiusura quasi generale dei viaggi?
Mi piacerebbe dire che è colpa del Coronavirus, ma non è così.
E' da almeno un anno che mi sono reso conto di non sentirmi più spinto a viaggiare.
Le mie principali mete nel cassetto erano: Nepal (con escursione per poter vedere le tigri bianche in libertà); Micronesia (per respirare l'atmosfera di Una Ballata del Mare Salato di Hugo Pratt); Giappone (ovviamente nel periodo di fioritura dei ciliegi ma senza dimenticare la statua di Gundam ad altezza naturale); USA (cito a caso New York, Grandi Laghi, Parchi a Tema della Florida per volare con Chewbacca e anche l'equipaggio dell'Enterprise, Las Vegas, San Francisco, Death Valley, beh ci vorrebbero tre mesi, temo...).
Ma ora nessuna mi attira più.
Ho paura di rimanere deluso. Preferisco sognarle, leggerne, vederle su Google Maps o nei documentari, immaginarle. E immaginando posso viaggiare in tanti altri posti come la Terra di Mezzo, il pianeta Arrakis, il pianeta Tschai...
Insomma sto messo così, e non mi sento deluso o costretto, accetto semplicemente il fatto che probabilmente non vedrò mai quei posti, ma non vuol dire che non possa andarci lo stesso.
Fuori nevica da un paio di giorni, un amico ha detto "calato l'inquinamento è tornata la neve" ed è una frase che mi è piaciuta tantissimo.
Amo la neve anche quando arriva inaspettata.
E a proposito di neve, recuperate o leggete per la prima volta l'Eternauta, un fumetto che inizia con una nevicata scritto da un fumettista fatto scomparire dalla dittatura argentina nel 1978.
E, ovviamente, bevete un buon caffè.
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