Oggi mi sento fatto di carta assorbente.
Le pazienti vengono in ambulatorio e scaricano la loro ansia, colleghi e colleghe vengono da me e scaricano la loro ansia, mia moglie (anestesista) torna a casa e non parla di altro che di lavoro, sta al telefono costantemente con i colleghi per affrontare la nuova organizzazione dei turni e i casi Covid e scarica la sua ansia.
Io non scarico l'ansia con nessuno.
La prenderò come test, vedremo se e quando ho un punto di rottura.
Io quello che (dicono gli altri) "Menomale mi dai tanta tranquillità."
Già, eppure non è che racconto favole, mi limito solo a ricordare a tutti che dobbiamo affrontarla un giorno alla volta preoccupandoci un giorno alla volta altrimenti non scenderemmo nemmeno più dal letto al mattino.
Tutto qui.
Basta, penso che oggi aprirò Moby Dick uno dei miei libri da rilettura e mi concederò qualche capitolo. C'è la balena bianca, la forza della natura, la superba vendetta di Achab, il mare indomabile, i capitoli di erudizione su balene, capodogli e la loro caccia.
Aprirò le pagine e sarà salsedine, viaggio nel mare e nell'anima.
"Chiamatemi Ismaele."
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