sabato 21 marzo 2020

La Morte Gioca A Dadi

Mi volete dire che non avete paura della morte?
Perché è di questo che si tratta.
Fino a qualche settimana fa, più o meno consapevolmente, continuavamo a vivere la nostra vita convinti di potere avere un qualche controllo sulla sua fine, mettendo in atto tutti quei meccanismi che da sempre l'essere umano utilizza.
Cercare di non pensarci, augurarsi che arrivi "il colpo secco", continuare a raccontare a se stessi che, si in fondo lo sappiamo e non ci fa paura, che quando si spegne la luce nemmeno sai che si è spenta e... pufff... che dall'altra parte del tunnel c'è la luce insieme a tutti quelli che abbiamo amato(animali da compagnia compresi) ad aspettarci...
Poi però, guarda caso, un frammento di RNA che vuole riprodursi inizia ad impazzare e uccidere gli umani utilizzandoli come terreno di coltura.
Già, è questo che fa il Coronavirus: cerca un terreno adatto dove riprodursi e lo trova nei nostri polmoni che intasa di secrezioni fino a non farci più respirare. E lo fa indiscriminatamente.
Avete mai giocato a un gioco di ruolo tipo Dungeons & Dragons? Avete mai fatto il master in un gioco del genere?
Se la risposta è affermativa vi sarà anche capitato, come giocatore o come master, di trovarvi in una situazione in cui tutto il gruppo era in pericolo e di sicuro qualcuno sarebbe morto.
E allora si faceva il "check" con i dadi. Ognuno tirava il suo e, in base alle regole della storia, qualcuno moriva e qualcun'altro no.
Ogni giorno che ci svegliamo nel nostro letto, annoiati di dover rimanere in casa ancora una volta, ogni giorno noi facciamo questo "check" con i dadi.
E se continuiamo a farci angosciare dai notiziari, o ci dedichiamo a letture, serie tv, esperimenti in cucina, ecc.. vuol dire che il check è andato bene.
In quello stesso giorno a qualcuno invece è andato male.
Si, magari non è solo il tiro di un dado, ci sono cofattori che determinano l'infezione prima e la morte poi delle vittime quotidiane.
Ma non ditemi che chiudendo gli occhi non riuscite a vedere davvero la mano scheletrica, bianca che fa capolino dall'ampio saio oscuro, a sentire il rumore dei dati che rimbalzano legnosi tra quelle ossa prima di essere lanciati.
Perché ci riuscite tutti.
Ed è inutile trasformare questo in una presunta lotta di classe sperando che i potenti muoiano invece della gente comune. Non è così che cambieremo chi governa la Terra. Potremo cambiarli, forse, se riusciremo a guardarli in faccia per quelli che davvero sono, per come si stanno comportando in questa emergenza e poi ricompensarli quando avremo la possibilità di votarli.
Ricordiamocelo anche nei confronti dei personaggi di cultura, sport e spettacolo. Vediamoli per quelli che sono davvero. Ci sono quelli che si stano impegnando raccogliendo fondi, donando di tasca propria, intrattenendo gratuitamente sui social oppure offrendo le loro opere gratuitamente in formato digitale.
Ciascuno secondo il proprio senso di generosità, condividendo con noi l'isolamento e la paura quotidiana.
Altri se la sono filata, anche prima dell'emergenza, nelle loro ville sicure e continuano a fare la vita di sempre perché si ritengono più furbi di tutti noi.
Ed è inutile che cerchino di ripulire la loro immagine donando quote ragguardevoli di Euro, almeno questo è quello che penso io, perché me lo ricorderò.
Quello che temo è che, una volta tornati alla normalità, il deludente circo mediatico della politica nostrana torni a girare come sempre con almeno metà degli italiani che si lasceranno abbindolare di nuovo da politici barzellettieri, comici in preda a deliri messianici, buzzurri in felpe e tutti gli altri.
Vorrei tanto avere torto.
Per ora vado a bermi un caffè.



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